POSIZIONE GEOGRAFICA 

Il compendio immobiliare è situato in pieno centro storico, su un pianoro a 35/40 m.s.l.m., affacciato sul porto. Grazie alla sua posizione posta in collina ed affacciata sul porto, presenta un clima gradevole con estati calde ma non afose ed inverni non eccessivamente rigidi. Una volta o due l'anno, fà comparsa nella città anche la neve, ma grazie alla propria posizione molto difficilmente cade in quantità rilevanti. La primavera e l'autunno tendono ad essere piovose e piuttosto tiepide.

La particolare ubicazione permette di raggiungere anche a piedi siti d’interesse diversI, di cui segnaliamo:     

 - Museo Archeologico delle Marche (4 min.)

 - Anfiteatro Romano (5 min.)

 - Piazza del Plebiscito (5 min.)

 - Porto di Ancona (8 min.)       

 - Caserma Villarey: attualmente ospita la facoltà di economia dell'Università       politecnica delle Marche. (8 min.)

 - Porto Antico – Arco di Traiano (14 min.)

 - Parco del Cardeto (20 min.)

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DESCRIZIONE 

L’edificio sopra descritto è stato oggetto di un completo intervento di restauro e di ristrutturazione edilizia a partire dal 1988. Gli Interventi hanno riguardato il risanamento di tutte le parti statiche sia verticali che orizzontali, mirate alla conservazione ed alla manutenzione delle parti più antiche arrivate fino ad oggi. Gli interventi sono così riassumibili:

1. recupero di tutta la facciata sulla via Scalinata di San Francesco, con recupero di tutti gli ornati delle finestre, sostituzione di tutti gli infissi in ferro, con nuovi infissi in legno di fattura simile a quelli antichi.

2. Recupero di tutti i locali seminterrati voltati a botte, con eliminazione di tutti gli interventi in C.A. realizzati all’inizio degli anni ’70.

3. Restauro di tutti I solai in legno del primo piano con sostituzione delle travi deteriorate, restauro di tutte le volte al piano “nobile” (piano primo) dove è situata attualmente la biblioteca. Tutti I locali del piano nobile, sono stati recuperati nella loro integrità geomatrica mediante la rimozione di tutte le tramezzature apposte nei tempi.

4. Rifacimento di tutti i pavimenti realizzati in marmittoni con altri in cotto, botticino classico, legno.

5. Ristrutturazione di tutto l’ultimo piano adibito a dormitorio del convento, con una nuova distribuzione più razionale e dotata dei standard igienico-sanitari attuali;

6. Rifacimento di tutti gli impianti elettrici, riscaldamento, idrico-sanitario.

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BREVI CENNI STORICI

Il complesso edilizio, è frutto delle integrazioni di edifici già appartenenti a diversi privati, assemblati in parte, anteriormente all’acquisizione dell’attuale proprietà ed in parte successivamente all’avvenuto passaggio di proprietà. Sino al principio di questo secolo, la scalinata che collega il sagrato della chiesa con la superiore via Fanti, aveva come toponimo via Casari, tracciato che divide il complesso edilizio oggetto di vendita, dal tempio religioso, già dedicato all’Assunta e poi a San Francesco. Il nome gli proveniva da quello della famiglia che possedeva il palazzo oggi corrispondente al civico nr. 8, palazzo già appartenente ad uno dei rami della famiglia Ferretti e precisamente al Conte Ottavio Ferretti. Non è poi da escludere che l’immobile, posto all’angolo tra via Scale di San Francesco e la superiore via M. Fanti e G. Birarelli (fabbricato ampiamente rimaneggiato ai primi del sec. XX), possa essere stato una cartografia delineata attorno al 1743 dal DeGiardinis, dove si può vedere come il blocco di fabbrica costruito sulle antiche mura della città in prossimità della Porta Cipriana, faceva parte del più ampio complesso edilizio che si sviluppava lungo le Scale di San Francesco. Nella cartografia antica che rappresenta il complesso edilizio, è anche riconoscibile un ardito passaggio che delimitava ed univa i due corpi di fabbricati ed immetteva in un sistema di cortile a terrazze, più o meno analogo a quello attualmente esistente. L’unificazione della proprietà, per la maggior parte in mano alla detta Famiglia Casari, (della quale è noto Cristoforo Casari, finissimo intagliatore, autore di pregievolissimi intarsi nel coro di San Pietro al Conero, andate distrutte al tempo del conflitto 1940-1944) avvenne nella seconda metà del sec. XVII. Probabilmente il rinnovo degli antichi volumi dovette avvenire su indicazioni e consigli dell’architetto che curò il rinnovo dei Palazzi Ajò e Milesi, atteso che, analogamente a quelli, era presente una grande sala a pianta pressochè quadrata con copertura a cupola. La sala oggi esiste solo planimetricamente, essendo la cupola crollata recentemente e sostituita da soffittatura a cassettoni in legno a vista. Dell’iniziale pregio della decorazione che doveva ornare le diverse stanze, rimane oggi solo una traccia nei superstiti stucchi che ornano i soffitti di diversi ambienti. La parte in cui si nota la sensibilità e la ricerca di una nuova soluzione decorativa che si distaccasse da quella corrente, è lo scalone, per le originali interpretazioni dei capitelli, dei pilastri e delle lesine. Alla ricerca delle nuove soluzioni decorative dello scalone, il cui disegno potrebbe benissimo essere attribuito a Cristoforo Casari, contrasta la semplicità dei prospetti, la cui severità e linearità è appena decorata dalle riquadrature delle finestre e dalle fasce marcapiano, alle quali si aggiungono le mensole intagliate che sorreggono lo sporto della falda del tetto, portato avanti per meglio proteggere la facciata stessa. E’ inoltre da ricordare che le strutture portanti dovrebbero poggiare, almeno in parte, sull’antica cinta che saliva dall’attuale Piazza San Francesco alla Porta Cipriana. Sembra che si siano ritrovati, secondo una notizia non controllata, resti di una struttura a blocchi pseudo isodomi, proprio in corrispondenza del luogo dove doveva essere stata l’antica Porta, ricordata oggi da un arco piuttosto recente che si imposta su strutture medioevali.

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UTILIZZO E POTENZIALITA’

In considerazione della sua storicità, ubicazione, destinazione d’uso attuale, oltre a rilevare le ottime condizioni in cui il compendio immobiliare viene a trovarsi e grazie alla possibilità di riconversione ad altre destinazioni d’uso tra cui quella alberghiera, si ipotizza altresì la riconversione almeno in parte, in uno studentato, vista l’estrema vicinanza alla facoltà di Economia dell'Università politecnica delle Marche. Oltre alla disponibilità di camere singole e doppie, dovranno essere assicurati anche servizi di mensa, palestra, attività ricreative e culturali. Le aule del Teaching Hub dedicate allo studio libero, potranno essere di interessante quantità. Potranno essere individuati anche mini appartamenti, fino ad alloggi residenziali per docenti di adeguate dimensioni ed interessanti finiture. Potranno essere individuate biblioteche che offriranno a studenti, ricercatori, docenti, numerose aule studio e di consultazione, una vasta gamma di risorse (libri, riviste, banche dati e risorse elettroniche, tesi di laurea in consultazione, cd e dvd) e di servizi qualificati (prestito, prestito interbibliotecario e fornitura di documenti, ricerche bibliografiche, servizio acquisti, servizi per i laureandi, corsi di istruzione, uso dei computer, sala audio-video, possibilità di fare fotocopie e stampe). Si potrebbe pensare alla realizzazione di una biblioteca emeroteca, risultante come parte fondamentale della biblioteca civica, destinata alla raccolta di riviste, giornali e pubblicazioni periodiche per la consultazione e lettura. Presso comode sale gli utenti, in tutta tranquillità, potranno leggere periodici, magazine, giornali di vario genere. Completa la scelta delle testate locali. In questo spazio della biblioteca civica verranno archiviate riviste specialistiche e giornali, così da fornire spunti di ricerca alle comunità scientifiche e garantire la possibilità di mantenersi aggiornate sui progressi nei loro rispettivi campi d’interesse. Nello specifico queste pubblicazioni potranno essere rivolte essenzialmente ai ricercatori, ai docenti e agli studenti universitari ed anche agli studenti per semplici ricerche scolastiche. Inoltre, presso questa emeroteca-mediateca si potrà navigare su Internet, guardare video, consultare i più comuni quotidiani la cui raccolta è un modo per rendere la cronaca di tutti giorni storia. Un modo per contribuire a conoscere e riconoscere la nostra memoria collettiva. Nella parte riservata alla mediateca si potrà ascoltare musica, sfogliare libri, riviste e fumetti. Sarà un centro di comunicazione multimediale che vuole favorire, incentivare e promuovere l’apprendimento e l’uso delle moderne tecnologie da parte di studenti, insegnanti, studiosi e tutti coloro che vorrebbero approcciarsi al mezzo informatico.

Come evidenziato da perizia tecnica predisposta a fine 2014, considerando il tipo di intervento e le possibilità di destinazione d’uso della struttura, a fronte di questa considerazione e da un analisi effettuata con tecnici     (agenti immobiliari, geometri, architetti) del posto, è emerso che la valutazione ad oggi più corretta potrebbe essere tra i 1.500,00 e i 1.600,00 euro al mq.